Post

Visualizzazione dei post da marzo, 2014

Un nuovo obiettivo

Manco da un po', lo so, ma mi sono dedicata ad un progetto che riguarda me in prima persona e questo mi ha fatto tralasciare il mio blog, anche se ho letto tutte voi, di notte, mentre allatto. Non pensate a chissà cosa eh!

Decluttering? E perché mai?

L'altro giorno parlavo con una mia amica, le dissi che un giorno saremmo dovute salire in camera e avremmo fatto pulizia nell'armadio, avevo un po' di roba da darle, tanto è inutile tenere lì un mucchio di cose, quando poi me ne vanno giusto 4, che per di più ho comprato qualche mese fa. Ho deciso di togliere tutto, quello che posso lo regalo alle mie amiche, il resto lo metto nei cassonetti della caritas. E se mai dimagrirò sarò talmente felice che non mi peserà comprare roba nuova.

Col senno di poi...

Io ho sempre sostenuto di essere una di quelle che "io la depressione post parto? Mai!" Non riuscivo a capire come si può arrivare a fare gesti folli quando hai tra le mani un cucciolo di uomo, una piccola parte di te.Poi sono rimasta incinta. Ho desiderato mio figlio con tutto il cuore, l'ho voluto ancor prima di cercarlo, temevo che il mio percorso sarebbe stato lungo e invece grazie a dio quel cuoricino ha preso a battere pochi giorni dopo il primo test della mia vita.

Forza o debolezza?

Ieri sera, dopo quasi due anni, è voluta venire mia suocera, o meglio la madre di mio marito a casa. Lei non conosce mio figlio piccolo e il grande non lo vede da quando ha un anno, proprio la sera della festa per il primo compleannoc'èstata questa sparata inutile e da lì rapporti quasi chiusi, qualche chiamata al figlio e niente più.

Metamorfosi di una mamma

Chi di noi non ha l'immagine della nonnina dolce e premurosa, che ti imbocca e ti dice: mangia che poi diventi grande, che ti fa trovare sempre il suo ciambellone quando vai, che nascondeva diecimila lire nel reggiseno, chiuse in un fazzoletto e te le dava quando tutti erano lì nei paraggi, ma lei riusciva a non farsi vedere. Quella che se rischiavi due sberle,che oggi guai a nominarle, ma che ieri erano parte di una educazione che si rispetti, lei ti proteggeva e te la scampavi. Quella pure, diciamocelo, un po' rompipalle, che ti imbacuccava prima di uscire, perché poi ti ammali, che ogni due minuti si affacciava al balcone a controllare se c'eri o eri scappata sulla strada, perché se ti fai male chi la sente tua madre... Io ho la fortuna di avercela una nonnina così, ha quasi 87 anni e io la adoro, con le sue mani dalla pelle sempre liscia, consumata dal lavoro, con i suoi capelli biondo cenere sempre perfetti, che lei inonda di lacca splend'or, e mia cugina che vi