e poi...
... e poi arriva quel giorno, che tu sapevi già sarebbe arrivato, ma provi a non pensarci...
ti tocca assistere da dietro le quinte, non puoi essere parte attiva di quel film d'amore, e così guardi lui che soffre, gli occhi gonfi, senti il tuo cuore che vorrebbe esplodere, ma ogni tanto qualche battito lo perde...
e ti senti il caldo salire dallo stomaco, una rabbia che non sai descrivere, vorresti gridare, ma al tempo stesso vorresti esser capace di non alzare la voce, vorresti aver la stessa capacità di espressione che è nei tuoi pensieri, ma non ci riesci.
e così abbracci lui e gli dici: hai visto che bello tutto questo? hai visto che bello far parte di una famiglia?
però poi anche in mezzo alla folla gli sguardi si incrociano e qualche pezzettino di ghiaccio si scioglie, peccato che nel frattempo il muro è stato eretto...
ma i bambini sono angeli magici e si guardano, si sorridono, si accarezzano, loro non conoscono ancora l'orgoglio, loro si sfiorano e sanno di volersi bene, nient'altro.
come vorrei tornare bambina ogni tanto, ma nelle botte della vita ho reagito sempre nel modo peggiore, ho mostrato sempre il sorriso, ho fatto sempre finta che niente fosse successo, non sono mai riuscita a versare una lacrima, mi sono distrutta lo stomaco e il cuore sola con me stessa, ma ho sempre cercato di condividere solo le gioie... e purtroppo questa somatizzazione mi ha portato ad essere sempre più forte, sempre più dura, fatemi male, che tanto non mi fate niente!
io lo so che non è così, ma a quasi trent'anni ormai come si cambia?
certe volte vorrei avere la debolezza di versare tutte le mie lacrime in una camera, da sola al buio, ma non ci riesco, non ne sono capace, mi sento di dover sorreggere lui, è lui quello che ora ha bisogno, è lui quello che si farebbe trovare impreparato, e questa è la mia croce...
ti tocca assistere da dietro le quinte, non puoi essere parte attiva di quel film d'amore, e così guardi lui che soffre, gli occhi gonfi, senti il tuo cuore che vorrebbe esplodere, ma ogni tanto qualche battito lo perde...
e ti senti il caldo salire dallo stomaco, una rabbia che non sai descrivere, vorresti gridare, ma al tempo stesso vorresti esser capace di non alzare la voce, vorresti aver la stessa capacità di espressione che è nei tuoi pensieri, ma non ci riesci.
e così abbracci lui e gli dici: hai visto che bello tutto questo? hai visto che bello far parte di una famiglia?
però poi anche in mezzo alla folla gli sguardi si incrociano e qualche pezzettino di ghiaccio si scioglie, peccato che nel frattempo il muro è stato eretto...
ma i bambini sono angeli magici e si guardano, si sorridono, si accarezzano, loro non conoscono ancora l'orgoglio, loro si sfiorano e sanno di volersi bene, nient'altro.
come vorrei tornare bambina ogni tanto, ma nelle botte della vita ho reagito sempre nel modo peggiore, ho mostrato sempre il sorriso, ho fatto sempre finta che niente fosse successo, non sono mai riuscita a versare una lacrima, mi sono distrutta lo stomaco e il cuore sola con me stessa, ma ho sempre cercato di condividere solo le gioie... e purtroppo questa somatizzazione mi ha portato ad essere sempre più forte, sempre più dura, fatemi male, che tanto non mi fate niente!
io lo so che non è così, ma a quasi trent'anni ormai come si cambia?
certe volte vorrei avere la debolezza di versare tutte le mie lacrime in una camera, da sola al buio, ma non ci riesco, non ne sono capace, mi sento di dover sorreggere lui, è lui quello che ora ha bisogno, è lui quello che si farebbe trovare impreparato, e questa è la mia croce...
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